Goodiepal o Gæoudjiparl van den Dobbelsteen, cioè Parl Kristian Bjørn Vester, è soprattutto un compositore, ma anche un performer e artista visivo danese delle isole Far Oer. Autodidatta ed eccentrico, Goodiepal è un'intelligenza alternativa e una delle figure che hanno sotterraneamente più influenzato il corso della musica di ricerca recente grazie ad escursioni radicali nella tecnologia digitale e nei media più in generale. Le sue lecture sono basate su una critica al dispositivo dell’educazione, che dispiega attraverso un discorso sovra-documentato e iperstrutturato. E' stato infatti professore al DIEM (Danish Institute for Electro-acoustic Music), alla Royal Academy of Music di Aarhus, in Danimarca. Ma quando nel 2008 Goodiepal ha dichiarato guerra intellettuale contra la stupidità nella musica elettronica moderna e nell'arte che si basa sui media, ha di fatto dichiarato guerra contro la Royal Academy of Music ed è stato messo nelle condizioni di lasciare il suo lavoro (il soggetto torna in gran parte delle sue lectures). Attivo dall’età di 19 anni, prolifico e irrequieto, ha realizzato dischi per etichette come Spoof Records V/Vm Records, SKI-PP. Goodiepal crede che la musica non debba essere fatta con i computer ma per i computer e lo ha dimostrato in una serie di memorabili e incompresi dischi come l’influente Brand Archive (per cui è stato perseguito da Nokia e Carlsberg) o Mort Aux Vaches Ekstra Extra. Vive da qualche parte in Europa ed è sposato con la strada. L’unico modo con cui si muove per il mondo, è la sua bicicletta.
Goodiepal
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lecture performance, prima italiana
[ ] è una lecture performance in cui – di norma - seguendo una traccia preregistrata, Goodiepal sviluppa un discorso sulla storia della musica per computer contemporanea. Seguendo un ritmo quasi ossessivo, determinato e convincente, Goodiepal dispone oggetti a terra, costruisce articolazioni, mescola storia personale a storia della musica contemporanea, prende posizioni radicali e non cede il passo agli stereotipi. La sua critica a quelle che chiama 'posture culturali' (la ripetizione infinita di forme e tratti di personalità) dell'arte e della cultura, è resa intensa e flagrante nelle sue gag o imitazioni.