Junko, ossia Junko Hiroshige, vocalist e strumentista, è uno di membri fondatori della leggendaria band noise giapponese Hijokaidan, che a fine anni '70 ha dato vita a performance liminali e distruttive. Possiede una voce di grande intensità. Le sue performance vocali sono incredibilmente musicali e aprono a un confronto tormentoso con il trauma assolutamente reale, fisico e auditivo di una donna che urla. Per afferrare veramente cosa accade nel confrontarsi con le sue performance dal vivo, bisogna mettere in conto un certo livello emotivo ma anche comprendere come questa esperienza forzi a pensare - una sorta di esperienza concettuale - e a cosa può alludere. Oltre le uscite con Hijokaidan, Junko ha realizzato una serie di dischi a proprio nome, tra cui il solo non strumentale Sleeping Beauty e varie collaborazioni con Mattin per Pinknoise e Tip of the Tongue e con Michel Henritzi.
Junko
Nature
sound performance, prima italiana
Nature, performance non amplificata di Junko, è un'occasione unica. E' come ingoiare un ragno per catturare una mosca. Un urlo sovraumano che dà corpo a quella che Barthes chiama significanza: siamo oltre il messaggio codificato, si entra in risonanza. Junko è come un'ombra bianca dopo Hiroshima. Il suo corpo diafano sovraesposto, il suo richiamo, lontano mille miglia dall'isteria o dagli altri urlatori del panorama della musica noise. E' solo terrore, o chiamiamola bellezza. Junko pare disconnessa da se stessa, come se la sua voce fosse separata dal corpo, evolvendosi ciascuno in uno spazio separato. La sua lingua bucata dà accesso all'inarticolabile e indicibile. Una voce dislessica, mostruosa, che arriva ad altezze non-umane, trattenuta sulla soglia del dolore auditivo, quasi senza fine. L'urlo di Junko ricorda il fraseggio dei sassofonisti free, una naiveté musicale comune, mancante di accademismo e tecnica.