Mårten Spångberg vive e lavora a Stoccolma. Si interessa di coreografia in un terreno espanso, avvicinandola attraverso pratiche di sperimentazione e processi creativi in una molteplicità di formati ed espressioni. Attivo dal 1994 in diverse costellazioni (in particolare International Festival, con Tor Lindstrand) ha prodotto lavori contestualizzati prevalentemente nell'ambito della danza, arti visive e architettura. Come performer ha creato proprie coreografie, dai solo a lavori su larga scala, presentati a livello internazionale, ed ha collaborato tra gli altri con Xavier Le Roy, Christine De Smedt, Krõõt Juurak, Jan Ritsema. Con un background come critico e teorico, a partire dalla collaborazione pluriennale con Dagerns Nyheter negli anni '90, ha dato l'avvio al network organizzativo INPEX (con cui ha pubblicato 4 volumi di The Swedish Dance History) e al blog Spangbergianism, poi diventato il libro Spangbergianism - The Book. Ha pubblicato numerosi interventi su riviste e libri. Ha un'esperienza approfondita di insegnamento sia teorico che pratico, dirigendo tra l'altro il programma del Master in Coreografia alla University of Dance a Stoccolma. Tra i progetti più recenti: la serie The Dancing Seminar/A listening Dance al MoMA PS1 di New York.
lecture performance & imaginary book launch
con Mårten Spångberg e Linnea Martinsson
L'effetto sa sempre dove, cosa e quando; l'affetto non ne ha la minima idea e gli sta bene. L'effetto è ovviamente sul qui e lì; l'affetto è sul beccare una buca sulla strada, sul viaggio. L'effetto si preoccupa di quando arriva, l'affetto si dimentica dove stiamo andando.
L'effetto si occupa di riconoscimento - può essere sfumato, vago, ombroso o low-res - ma sempre riconoscimento. L'effetto è come il tipo a cui piace ronzare attorno e se ne va sempre un po' troppo tardi. L'affetto al contrario è qualcosa che si ritira costantemente, fugge scomparendo dietro l'angolo e non è identificabile. Se è qualcosa è forse una celebrità amnesica.
Poteva essere la presentazione del secondo volume di Spangbergianism, ulteriore approdo su carta del blog politicamente scorretto da cui Mårten Spångberg ha lanciato un nuovo paradigma della coreografia su un terreno espanso. Conclusa la prima era di Spangbergianism, fondata sull'attacco, o meglio sull'esorcismo, dall'interno di pratiche artistiche e associate cha partono dalla danza e la performance, ora pensiero e riflessione si fondono con il sensuale e l'intuitivo, gli affetti fronteggiano gli effetti. A Live Arts Week Mårten Spångberg porta una 'illustrazione' delle sue idee.