Pierre Huyghe
The Host and The Cloud
film, prima italiana
HD video, col., son., 2h 1' 30''
HD video, col., son., 2h 1' 30''
The Host and the Cloud (2009-10) nasce come esperimento negli spazi del Musée des Arts et Traditions Populaires di Parigi, oggi chiuso. Gli impiegati del museo sono stati coinvolti in una serie di azioni ispirate alle tradizioni popolari, reinterpretate da alcuni attori, utilizzando tre universali scadenze annuali: Halloween, San Valentino e il Primo Maggio. L'esperimento è stato ripreso e trasformato nel film The Host and the Cloud, che, di fatto, documenta quegli eventi. Il ruolo e i comportamenti degli attori e del personale sono influenzati da narrazioni eterodosse e dalle varie situazioni create nello spazio chiuso del museo. La collezione dei molti caratteri immaginari, le configurazioni mutevoli -reali o fittizie- danno forma alla situazione che sostituisce progressivamente il soggetto. The Host and the Cloud è una fiaba, una giornata nella mente di un soggetto assente. Gli attori incarnano i diversi aspetti di questo fantasma; la situazione dal vivo, il suo movimento e i caratteri di finzione che appaiono nel film sono l'alter ego - nel paesaggio mentale - di questo soggetto assente. The Host and the Cloud è un film ipnotico e sull’ipnosi, ambientato nel più condizionante degli spazi di narrazione, il museo modernista, pervadendolo di semi di immaginario. Rimangono i ricordi frammentari di una serie incongrua: la sfilata a più uscite di una modella; il remake del video Thriller con un sosia di Michael Jackson; la comparsa di ET; l’incoronazione di Bokassa; un’orgia in un club, scheletri; un’immagine ossessivamente ricorrente di persone rese anonime dal volto coperto da un libro luminoso aperto; ed il racconto infine di due storie, la relazione fra la Apple e Steve Jobs, e la vicenda di un teenager con lo pseudonimo Dreamwalker che manipola marionette come bambole voodoo usando la rete come medium per i propri crimini a distanza. Oltre agli struggenti loop da Wuthering Heights di Kate Bush, questo impasto di cascami culturali/popolar-generazionali è affogato in musiche di Debussy, passaggi di Pierino e il lupo e campioni della colonna sonora di Mullollhand Drive di David Lynch.
domenica 21 aprile h 18.00 Cinema Lumière